Turismo allo stremo: nessuna prospettiva per la stagione estiva

Bozzi: gestione inefficiente, manca un piano per le riaperture

“Impossibile fare previsioni per la stagione estiva: senza un piano di riaperture e senza prospettive per i prossimi mesi, il turismo resta fermo.
Pochissime le prenotazioni ricevute anche in primavera, molte delle quali cancellate ad ogni nuovo decreto o provvedimento anti-contagio.

Questa situazione è estenuante, le attività del settore sono in ginocchio”.

Sono le parole di Veronica Bozzi, presidente di Federalberghi-Confcommercio Pistoia – la federazione in rappresentanza delle strutture ricettive dell’area pistoiese – che fotografa la crisi della categoria a oltre un anno dall’esplosione della pandemia.

“Leggiamo sui quotidiani nazionali che il turismo estivo è già ripartito e che in molte località si prevede il tutto esaurito.

Purtroppo possiamo dirlo per certo: non si tratta di Pistoia.

Qui stiamo soffrendo non soltanto l’assenza dei flussi stranieri ma anche degli stessi italiani che ancora non riescono a fare progetti per l’estate. E come potrebbero?

A differenza di ciò che accade in altri Paesi, chi sceglie di passare le vacanze in Italia non sa cosa troverà: potrà cenare al ristorante? Potrà visitare monumenti, musei, luoghi d’interesse? Quali attività saranno aperte? E da quando?

Questa incertezza crea uno stallo per il turismo e gli unici che scelgono di programmare le vacanze, preferiscono affittare una casa. Una scelta, quest’ultima, più sicura ma ben diversa da tutto l’indotto che si genera quando si alloggia in un albergo (come, per esempio, le cene al ristorante o le esperienze convenzionate).

Le modalità di gestione della pandemia da parte del Governo non sono cambiate, i provvedimenti continuano a susseguirsi e ad incrociarsi e i sostegni sono del tutto insufficienti.

A un anno dall’inizio dell’emergenza – che ormai non dovrebbe più essere chiamata così – si naviga a vista. In questo scenario appaiono ancor più inaccettabili i ritardi che si accumulano nella somministrazione dei vaccini sui quali si dovrebbe basare la ripartenza.

Ciò che forse sfugge a chi dovrebbe assicurare la corretta gestione dell’intero sistema, è che a pagare il prezzo dell’inefficienza sono ancora una volta le imprese e, di conseguenza, il territorio.

Non si può lasciar morire così un intero sistema turistico ed economico, ne va dello stesso futuro di Pistoia”.

 

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