Sciopero impianti Esso 24 Maggio

Mercoledì 24 Maggio, prima giornata di sciopero degli impianti a marchio Esso.

No di Figisc-Confcommercio al peggioramento delle condizioni economiche dei gestori e all’annullamento dei loro diritti con il passaggio a Petrolifera Adriatica.

 

Al centro del dibattito è la cessione della compagnia Esso – in uscita dal mercato italiano - all’operatore indipendente che sta ripetutamente violando gli Accordi sottoscritti e depositati presso il Ministero, tagliando i margini convenuti con la Esso e azzerando gli spazi “normativi” posti dal Legislatore a tutela della categoria dei gestori.

 

Per la Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali di Carburante, lo sciopero – proclamato unitamente a Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl – rappresenta la prima concreta risposta di protesta da parte dei Gestori Esso all’inaccettabile comportamento dell’operatore che si presenta sul mercato come mero “intermediatore” con l’intento di lucrare riducendo i margini e annullando i loro diritti.

 

La dimostrazione di dissenso arriva dopo i vani tentativi di dialogo con la Esso Italiana srl e la Petrolifera Adriatica, le Assemblee territoriali, le azioni di mobilitazione e le richieste avanzate alla Pubblica Amministrazione perché attivasse il suo potere di coordinamento e sorveglianza imposto dalla legge al Ministero dello Sviluppo Economico (sempre più latitante).

 

A questo punto non è rimasta altra soluzione se non quella di portare con forza il problema all’opinione pubblica proclamando la prima – e probabilmente non ultima – giornata di sciopero di tuti gli impianti Esso che non riguarderà solo la provincia di Pistoia ma le Regioni di Toscana, Marche e Abruzzo e che andrà dalle ore 19:00 di martedì 23 maggio alle ore 7:00 di giovedì 25 maggio.

 

Nello specifico i Gestori Esso rifiutano il netto peggioramento delle condizioni economiche definite ex lege dagli articoli economici e normativi, rigettano il tentativo di addossare il costo dell’operazione di acquisizione della rete Esso alla categoria, tramite l’aggressione ai diritti maturati del trattamento di fine rapporto e il peggioramento del margine economico. Denunciano inoltre l’inasprimento delle politiche di prezzo, respingono l’attacco alle leggi dello Stato che regolano il settore e rifiutano l’imposizione di condizioni di prezzo discriminatorie e non competitive.

 

Figisc-Confcommercio sostiene i gestori nella loro scelta per garantire il futuro alle loro gestioni e il giusto riconoscimento economico per il lavoro svolto, ma anche per la valorizzazione delle loro attività e il rispetto della dignità umana.

 

 

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