Nuovo DPCM: provvedimenti inaccettabili per bar, locali e ristoranti

Fipe Confcommercio: si condanna uno dei settori alla base dell’economia

“Sono inaccettabili i provvedimenti contenuti nel nuovo DPCM per bar, locali e ristoranti. Non si può colpevolizzare così un settore con misure restrittive che vanno a minare la sua stessa tenuta”.

 

È con decisione che FIPE Pistoia e FIPE Prato– le Federazioni in rappresentanza dei pubblici esercizi delle due province – lanciano il grido di allarme della categoria dopo la pubblicazione del DPCM.

 

“Limitare l’apertura a mezzanotte e la somministrazione al banco alle 21.00, significa condannare un’ampia parte di attività alla chiusura con il rischio che non riescano a riaprire.

 

Ricordiamoci che si tratta delle stesse aziende che sono rimaste chiuse durante il lockdown e che, una volta riaperte, hanno dovuto fare i conti con norme anti-contagio e con la conseguente riduzione del numero di posti disponibili.

 

I nuovi provvedimenti gettano le basi per aprire una crisi senza precedenti per uno dei settore alla base dell’economia locale, quando gli interventi veramente efficaci dovrebbero essere altri.

 

Nel monitoraggio settimanale dell’Istituto nazionale della Sanità si legge chiaramente che, attualmente, il 77,6% dei contagi avviene in ambito domestico. Non sono i ristoranti, né i bar, né i locali un veicolo del virus e  sicuramente non lo diventano in una determinata fascia oraria.

 

A servire realmente sono i controlli rigorosi nelle vie su mascherine e assembramenti, altrimenti vogliamo ‘tenere l’acqua con le mani’ e continueremo a vedere gruppi di persone che si riuniscono in spazi aperti o nelle abitazioni.

 

E serve la responsabilità da parte del Governo di rendersi conto che lo scenario che si apre è inaffrontabile per i pubblici esercizi. Se da una parte dobbiamo essere soggetti a restrizioni sempre più forti, dall’altra abbiamo bisogno di sostegno e di incentivi per tenere attive le nostre imprese.

 

Altrimenti l’inverno che ci aspetta non sarà solo complicato, ma del tutto impossibile per gran parte di noi”.

 

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