Via ai confronti con i candidati alle elezioni regionali

Avviato il confronto con i candidati alle prossime elezioni regionali.

Confcommercio con la definizione delle date delle prossime elezioni regionali e la possibilità di riprendere gli incontri in presenza ha fissato subito gli appuntamenti con i candidati Eugenio Giani e Susanna Ceccardi.

Obiettivo dei confronti avviare con la massima rapidità un dibattito tra l’associazione e i candidati governatori in modo da poter evidenziare da subito ciò che i nostri territori chiedono e si aspettano dal nuovo governo Regionale. In una fase così tanto delicata come questa la rapidità d’azione diventa determinante e molto del futuro dei nostri territori e della loro ripartenza dipenderà proprio dalle scelte che verranno fatte in ambito regionale.

Si è tenuto ieri l’incontro con tra Eugenio Giani e gli organi dirigenti di Confcommercio ed è già fissato l’appuntamento con Susanna Ceccardi per il giorno 23 luglio.

Confcommercio, che nelle province di Pistoia e Prato rappresenta circa 8.000 imprese del terziario, ha, in via prioritaria, lanciato il grido di allarme sull’attuale situazione del tessuto economico rappresentato.  Un sistema fatto di microimprese, una elevata percentuale delle quali (fino al 25-30%) potrebbe decidere di chiudere entro la fine dell’anno. Una percentuale di cessazioni che sarebbe un colpo durissimo per tutto il sistema economico regionale e che deve essere avversata con ogni mezzo.

La Regione ha un ruolo determinante in questa partita. Per questo Confcommercio chiede al futuro governo regionale interventi immediati a favore delle aziende per tutelare la loro sopravvivenza e l’occupazione.

Per cui, subito interventi a fondo perduto per sopperire alle gravi carenze di ricavi degli ultimi mesi. Anche con la riapertura, infatti, la larga parte delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi si trovano ancora molto lontane dal generare marginalità accettabili per la sopravvivenza.

Altrettanto rapidamente chiediamo provvedimenti ad hoc per agevolare l’accesso al credito delle imprese. Gli interventi inseriti nei decreti nazionali, su questo fronte, si sono rivelati spesso inadeguati rispetto alle esigenze reali. Per questo ci aspettiamo dalla Regione risposte concrete su questo aspetto che risulta fra i pochi in  grado di dare “respiro” rapido agli imprenditori.

Per restituire nell’immediato una boccata di ossigeno alle imprese, inoltre, serve un intervento determinato di taglio sui pressanti costi di gestione aziendali dovuti, in parte, anche alle inefficienze del sistema pubblico e ad una tassazione troppo pressante, a partire da quella legata allo smaltimento dei rifiuti.

Poi una riflessione più ampia - solo in parte legata all’attuale emergenza Covid - che riguarda la considerazione riservata dalle politiche regionali al commercio e al turismo. Non possono continuare ad essere valutati settori secondari.

A Pistoia il terziario è da sempre settore trainante per l’economia locale ed è stato fonte crescente di occupazione anche negli anni in cui alcuni settori produttivi hanno attraversato forti momenti di crisi.

A Prato la storia imprenditoriale lega sicuramente la città al manifatturiero che mantiene un ruolo determinante. Altrettanto vero è che, comunque, il commercio, il turismo e i servizi hanno, negli anni, acquisito sempre maggiore forza garantendo sviluppo e occupazione all’intero territorio.

Un totale di oltre 11.000 imprese nelle due province (quelle del manifatturiero sono circa 8.000) che necessitano di politiche specifiche di settore per poter ulteriormente esprimere il loro potenziale nell’ambito del sistema economico regionale e contribuire ad una ripresa complessiva.

Una ripresa che per la nostra Regione passa in larga parte dal turismo. Uno dei settori oggi maggiormente messi in ginocchio dall’epoca covid. Le nuove politiche regionali, da subito e dopo la conclusione di questa emergenza, dovranno rendere la ripresa turistica uno dei propri focus prioritari. Con una grande novità aggiungiamo noi.

L’attenzione non dovrà concentrarsi, come fatto in passato solo suo grandi player, sulle grandi destinazioni toscane che spesso sono già nelle agende di viaggio dei turisti di tutto il mondo. La grande sfida è investire nelle destinazioni oggi meno conosciute che, se sostenute in modo adeguato, possono fare la differenza nell’economia del proprio territorio.

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