Tempestini: emergenza risorse umane nel turismo e nel terziario
“Nel secondo semestre del 2021, almeno il 35% delle attività, ha ricercato personale da inserire nel proprio organico. Una su tre ha riscontrato difficoltà.
Questi dati – forniti da Format Research e presentati lo scorso 5 Maggio a Firenze durante il Convegno di Confcommercio Toscana ‘Formazione e Lavoro nel Terziario’ – ci indicano una carenza di risorse umane, soprattutto nella ristorazione, nelle strutture ricettive e nei servizi alla persona.
Una carenza che oggi sta assumendo dimensioni sempre più emergenziali e che dopo due anni di limitazioni vede le imprese del terziario in grave disagio alla vigilia della stagione estiva.”
È questo il quadro riportato da Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato e delegato alla formazione per Confcommercio Toscana.
“Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un fenomeno di tale portata. Stiamo assistendo a un gap che diventa ogni giorno più urgente e dobbiamo essere efficaci nel mettere in campo tutti gli strumenti e le azioni possibili per sostenere alcuni fra i settori strategici del nostro territorio.
Oggi possiamo contare sulle risorse del Nuovo Patto per il Lavoro e del PAR, opportunamente approvato da Regione Toscana e dall’Assessorato Nardini: un’occasione imperdibile per orientare i nuovi asset interpretando correttamente i cambiamenti del mercato.
Insieme a Confcommercio Toscana abbiamo presentato alla Regione una serie di azioni che diventano indispensabili per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro e salvare l’economia locale.
Prima di tutto dobbiamo intervenire nell’avvicinare scuola, mondo universitario, imprese e rappresentanze per creare un reale collegamento fra il mondo della formazione e quello del lavoro.
Servono iniziative finalizzate ad orientare e motivare gli studenti verso il mondo delle imprese e ad avvicinare gli imprenditori verso futuri colleghi e collaboratori.
L’offerta formativa deve poi essere realmente rispondente alle nuove trasformazioni del mercato e alle richieste emerse nelle categorie più in sofferenza. C’è urgenza di intervenire sui fabbisogni latenti di rivedere il sistema delle competenze e dei profili, di renderli flessibili e costantemente aggiornati.
Dobbiamo poi renderci consapevoli del potenziale patrimonio che la presenza di lavoratori stranieri rappresenta per le imprese. È quindi importante prevedere interventi formativi, sostenere la loro professionalizzazione e l’inserimento in azienda, anche instaurando rapporti con le comunità di provenienza.
Quello che sicuramente non possiamo fare è attendere ancora.”