Spampani: ripresa del turismo e rialzo dei prezzi
Pasqua 2022 apre le porte alla ripresa: nell’ultimo weekend le presenze turistiche nei territori hanno toccato i livelli del 2019. Cambiano le modalità di prenotazione con sempre meno programmazione e una consolidata tendenza al last-minute anche nella ristorazione.
Secondo Confcommercio si tratta di un trend positivo che accompagnerà i territori fino all’estate. Non ci sono, infatti, segnali che lasciano pensare a un nuovo freno ai viaggi o alle presenze turistiche italiane o straniere. Se il timore prima della Pasqua era di sentire la mancanza dei visitatori provenienti dall’estero, durante le Festività è arrivata la smentita con turisti provenienti dal nord Europa e non solo.
“Le condizioni per guardare avanti ci sono e le Festività pasquali ci hanno dato la prova che attendevamo – afferma Gianluca Spampani, Presidente di Confcommercio Pistoia e Prato.
Il settore food, della ristorazione e dell’intrattenimento risentono della ricaduta positiva nei flussi turistici, accompagnata da ritrovato interesse da parte dei cittadini. Sono entrambe due naturali conseguenze di una prima fase di maggiore libertà che segue due anni di obbligate limitazioni.
Questo è il momento di puntare sui nostri territori, definire e mettere in atto politiche unitarie per il loro rilancio, mirate a svilupparne l’attrattività. Soprattutto, dobbiamo dare al visitatore la possibilità di essere guidato prima e durante tutta la sua esperienza.
Abbiamo la responsabilità di fare di più e non possiamo farlo senza un reale impegno da parte delle Amministrazioni locali e degli enti del territorio.
Gli scenari di mercato oggi non sono dei più semplici – prosegue Spampani.
La crescita dei costi delle materie prime ha portato a un rialzo dei prezzi al pubblico necessario per la sopravvivenza stessa delle aziende. Se guardiamo agli aumenti dei costi dell’energia che preoccupano ciascuna famiglia, è comprensibile che i consumi subiscano un rallentamento.
Ma ci sono anche delle buone notizie. Gli shock sembrano essere esauriti e, se non si innescano ulteriori dinamiche al rialzo spinte da aspettative inflazionistiche, le aziende dovrebbero aver già trasferito sul prezzo finale gli aumenti trovando un nuovo equilibrio.
Inoltre, a livello internazionale il 75% dei campi in Ucraina sono stati riseminati e, contemporaneamente, le forniture solitamente in uscita dal porto di Odessa hanno trovato un nuovo modo per essere esportate dalla Romania. Questo significa che gli scenari che vedevano una perdurante mancanza di materie prime dovrebbero essere scongiurate.
Certo, tutto quello che è accaduto non lascia senza conseguenze e ad essere più in difficoltà sono quei settori che stentano nella ripresa. Un esempio può essere rappresentato dalla moda.
I consumatori dopo due anni di pandemia sembrano aver consolidato una tendenza che già si stava manifestando prima del 2019: trovare soddisfazione nell’esperienza, piuttosto che nel bene durevole.
La domanda è cambiata rispetto al passato e anche l’offerta ha bisogno di trovare nuove dinamiche per ricollocarsi e intercettare i nuovi trend.
In questo periodo storico non possiamo svolgere un ruolo di osservatori, è nostra responsabilità coinvolgere le Istituzioni per intervenire a sostegno dei nostri settori. Serve una progettualità d’insieme che leghi gli elementi distintivi del nostro territorio e li accompagni in un percorso di sviluppo che richiede la partecipazione di tutti.”