Sosteniamo le imprese anche dopo le 18.00

“Dobbiamo sostenere le nostre città e le nostre imprese, anche dopo le 18.00”.

 

È questo l’appello di Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato che commenta la desertificazione dei centri dopo le disposizioni dell’ultimo DPCM.

 

“Dietro le porte chiuse dei pubblici esercizi  ci sono imprenditori che stanno lavorando per confezionare un aperitivo o una cena da asporto e che continuano a credere nel loro lavoro, come hanno sempre fatto.

E accanto a loro ci sono negozi ed esercizi commerciali che vivono del contatto con il cliente e del passaggio dei cittadini che, usciti da lavoro, si fermano un scegliere un articolo prima di rientrare in casa.

 

Si tratta del nostro patrimonio imprenditoriale e sociale che, in questo momento più che mai, ha bisogno del nostro aiuto per poter affrontare la situazione emergenziale portata dalla seconda ondata di pandemia.

 

La dinamica che si è creata a seguito dei provvedimenti presi con l’ultimo DPCM, è quella di uno svuotamento vero e proprio delle città con lo scattare delle 18.00, quando ristoranti, bar, locali, pasticcerie e gelaterie chiudono il servizio di somministrazione e si dedicano al take away e all’asporto.

 

Le persone quando escono da lavoro tornano dirette presso le proprie abitazioni, senza concedersi una passeggiata prima di rientrare e senza quindi visitare i negozi, legittimamente e regolarmente aperti ancora qualche ora.

Non sono pochi, infatti, quelli che stanno valutando la chiusura anticipata e molti parlano di una variazione dell’orario.

 

Si tratta di uno scenario che colpisce in modo ancora più duro l’intero tessuto imprenditoriale con ricadute disastrose sui territori e che ha il sapore di un coprifuoco che nella realtà dei fatti non dovrebbe esserci.

 

Complici di questa situazione sono senza dubbio le modalità comunicative utilizzate dal Governo che, da una parte, concedono alle attività di restare aperte, dall’altra, incitano i cittadini a non uscire di casa.

 

La situazione è delicata e lo vediamo ogni giorno di più: dobbiamo essere responsabili, consapevoli e agire in sicurezza. E questo possiamo farlo anche dando un sostegno alle nostre aziende, contribuendo a mantenerle in vita.

 

Non perdiamo le nostre abitudini, non quelle che ci è ancora concesso praticare. Solo così una volta che l’emergenza sarà rientrata potremo ritrovare tutti quei punti di riferimento che caratterizzano i nostri centri e il nostro modo di viverli.

Oggi più che mai dobbiamo essere uniti, imprese e cittadini, per guardare al futuro”.

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