SEMESTRE BIANCO PER LE IMPOSTE LOCALI

 

“L’abbattimento dei costi delle imposte locali è essenziale per dare respiro alle imprese del terziario.

Il tempo delle misure straordinarie non è finito: il 2021 si apre in salita e pieno di incertezze per molti settori e le imprese hanno bisogno di strumenti per gestire una situazione arrivata ormai al limite.

Per questo ci appelliamo alle Amministrazioni comunali: serve un semestre “bianco” per Tari, Cosap e imposta sulla pubblicità.

È questa la proposta che Confcommercio rivolge ai Comuni della provincia per chiedere interventi concreti che diano respiro alle aziende, mentre Governo e Regione continuano a discutere sulle misure di sostegno.

“Sarà un anno in cui dovremo fare i conti con gravi perdite dovute al lockdown della scorsa primavera e la permanenza delle restrizioni, il continuo alternarsi di chiusure e l’insufficienza delle misure economiche messe in campo dallo Stato, porta sempre più avanti il momento della ripartenza.

Le attività del commercio, del turismo e dei servizi sono esauste, hanno bisogno di recuperare liquidità per poter gestire i mesi di emergenza che ancora ci attendono.

Se vogliamo mantenere in vita interi territori, dobbiamo dare modo alle aziende di mettersi in sicurezza alleggerendole da quei costi fissi che oggi non possono essere sostenuti.

Basta pensare alla Tari: quale può essere l’effettiva produzione di consumi se ormai da un anno l’attività di tante imprese è limitata e, a tratti, sospesa?

In questa fase è inevitabile una revisione della tariffa nella ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche ma anche un esonero dal pagamento dell’imposta per il primo semestre 2021.

E lo stesso della Cosap per i pubblici esercizi, con la concessione degli spazi esterni pubblici gratuiti per tutto l’anno – come già fatto nel 2020 da molte Amministrazioni locali.

Chiediamo inoltre l’annullamento per i primi sei mesi della tassa sulla pubblicità che, oggi, risulta del tutto inadeguata, e della tassa di soggiorno per le strutture ricettive.

Comprendiamo le difficoltà che gli stessi Comuni si trovano a vivere di fronte alle ristrettezze di bilancio ma siamo convinti che senza unire le forze la conta dei danni e edelle perdite di attività causate dal covid saranno sempre più gravi.

 A rischio non è solo il futuro del settore ma della sua stessa tenuta occupazionale e, di conseguenza, della vivibilità di un territorio che vogliamo continuare a vivere”.

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