Salviamo l'economia della Montagna Pistoiese

Salviamo l’economia della Montagna: servono interventi urgenti e iniziative di sistema per la sopravvivenza delle attività locali.

 

È questo l’appello che Confcommercio rivolge alle Amministrazioni comunali del territorio e alla Regione Toscana, chiedendo attenzione per il sistema imprenditoriale montano, in particolare per quello commerciale e turistico.

 

Le conseguenze disastrose della pandemia hanno colpito ogni area e ogni settore ma stanno creando ferite ancora più profonde in quelle realtà più fragili, dove da tempo si evidenziavano delle criticità – afferma Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato.

 

La situazione vissuta negli ultimi anni dalla Montagna Pistoiese è complessa a causa degli elementi demografici, delle infrastrutture deboli e dai pesanti strascichi lasciati dall’ultima crisi economica.

 

Per questo adesso non possiamo sottovalutare i drammatici effetti che il virus sta causando al sistema locale. Perdere quelle aziende che rappresentano la linfa vitale dello stesso tessuto sociale ed economico dell’area, è un disastro al quale non possiamo andare incontro.

 

Da qui nasce il nostro appello alle Amministrazioni locali e alla Regione: dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione con azioni urgenti e strutturate per sostenere l’economia della nostra Montagna.

Prima fra queste, la sospensione per le imprese dei tributi locali per tutto il 2020 e il loro azzeramento per i mesi di mancata attività a causa dell’emergenza Covid-19.

 

Serve inoltre aprire una riflessione in ambito turistico: quest’anno la stagione estiva sarà sicuramente diversa e la scelta della ‘destinazione Montagna’ può essere preso più in considerazione rispetto al passato da parte di tante famiglie e gruppi.

È un’occasione che non possiamo perdere.

 

Chiediamo quindi proattività e iniziative coordinate da parte delle Istituzioni per mettere in campo iniziative di sistema in grado di influenzare gli scenari del territorio per l’intero 2020 e scongiurare una crisi ancora più grave di quella che stiamo vivendo”.

 

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