Riparte lentamente il settore turistico a Pistoia e sul Montalbano

A Pistoia riaprono le strutture ricettive e iniziano a muoversi le prime prenotazioni per l’estate.

Resta forte però l’incertezza per il futuro fra aiuti insufficienti e procedure incerte.

È questo il quadro che emerge dall’indagine svolta da Federalberghi–Confcommercio Pistoia – la Federazione in rappresentanza delle strutture ricettive della provincia – fra i propri associati dell’area pistoiese e del Montalbano.

I dati rilevati parlano di una riapertura a macchia di leopardo sul territorio: c’è chi fin da Maggio è tornato operativo, chi invece ha ripreso l’attività a giugno (la maggioranza), e chi sta per ripartire nelle prossime settimane.

In pochissimi hanno scelto di restare aperti durante il lockdown, spesso mettendo a disposizione posti letto per il personale neo-assunto all’Ospedale San Jacopo di Pistoia.

Purtroppo qualcuno resterà chiuso per l’intera stagione estiva, limitandosi talvolta all’attività di ristorazione.

La maggior parte, comunque, sta ripartendo proprio in queste settimane e qualcosa inizia già a muoversi sul fronte delle prenotazioni, soprattutto in vista di agosto.

Il trend principale si conferma comunque quello del last-minute ma si riscontra un evidente bisogno di certezze da parte dei clienti che chiamano per avere informazioni sulle modalità di organizzazione e sulle possibilità offerte.

A risentirne di più sono i flussi stranieri per i quali non sono mancate le cancellazioni, mentre sembrano riprendere lentamente i viaggi business e i soggiorni brevi per gli italiani.

Certo è che non mancano gli interrogativi e le difficoltà per il futuro di una delle categorie maggiormente colpite dalle conseguenze economiche della pandemia.

Se da una parte le persone tornano a muoversi con più libertà e il timore sembra pian piano affievolirsi, dall’altra le strutture devono fare i conti con una riduzione dei posti a disposizione, nuovi costi di sanificazione, procedure poco chiare e con limitazioni per quanto riguarda l’organizzazione congressi e cerimonie.

Soprattutto però mancano sostegni concreti a favore del settore e, quando presenti, registrano evidenti inefficienze com’è accaduto per la cassa integrazione, recepita con immensi ritardi dalla quasi totalità delle attività.

Lo stesso accade per l’accesso al credito, reso difficoltoso dall’eccesso di burocrazia che limita le opportunità di ottenere persino i contributi a fondo perduto.

 
Dati indagine Federalberghi

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