Pistoia: l'andamento del primo trimestre è solo un'anticipazione. Servono interventi a fondo perduto.

“La fotografia del primo trimestre è solo un anticipazione di quello che ci aspetta da qui a fine anno rispetto alla natimortalità delle imprese in provincia.

Il 2020 è destinato a segnare uno dei dati più negativi di sempre, in tutti i settori ma in particolare nel turismo e nella somministrazione, con la chiusura di un numero sempre più alto di attività.

Servono interventi urgenti e concreti a favore delle imprese per arginare una crisi che avrà gravi ripercussioni a livello economico e sociale”.

Con queste parole Confcommercio commenta i dati riportati dalla Camera di Commercio di Pistoia sull’andamento dell’economia in provincia nel primo trimestre del 2020 che rimandano ad un’immagine a dir poco preoccupante rispetto alle prospettive future del tessuto imprenditoriale.

“I numeri della CCIAA evidenziano un saldo negativo su quasi la totalità dei territori comunali: è un’ulteriore prova della necessità di prevedere un piano strutturato di interventi a sostegno delle imprese che riguardi più aspetti.

Al di là della riduzione Irperf e alla revisione dell’Iva, c’è bisogno di mettere in campo con urgenza risorse a fondo perduto per le aziende che devono affrontare la difficile ripresa dopo mesi di sospensione dell’attività e dopo un netto calo di fatturati.

A fronte di aiuti quasi inesistenti e costi di gestione ancora alti, queste misure rappresenterebbero una boccata d’aria per l’economia locale.

Tagliare le spese per le aziende e ridurre la tassazione è inoltre indispensabile per la stessa sopravvivenza di tante pmi, a partire dall’imposta sullo smaltimento dei rifiuti che oggi per molti rappresenta una spesa insostenibile.

Allo stesso tempo è necessario agevolare l’accesso al credito, senza quegli ostacoli burocratici che negli ultimi mesi hanno reso impossibile per molte aziende avere gli aiuti promessi.

È essenziale muoversi fin da subito in questo senso arginare una crisi che rischia nei prossimi mesi di portare alla cessazione un numero sempre più altro di attività in tutta la provincia”.

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