Pescia, SOS Mercato dei Fiori

SOS Mercato dei Fiori: serve al più presto una soluzione per salvare il futuro della struttura e dell’economia del territorio.

 

Confcommercio si rivolge alle Istituzioni e lancia forte e chiaro l’allarme sulle sorti di una delle realtà più identificative della tradizione e della vita locale. Lo fa a seguito dell’ultimatum dato dagli Enti di competenza per la messa in sicurezza dello stabile che ospita il Mercato dei Fiori dove trovano sede circa 600 operatori fra commercianti e produttori agricoli.

 

Secondo quanto comunicato lo scorso Giugno 2021 alla Società Mefit – che ha in gestione la struttura – l’immobile deve essere adattato alle norme in vigore entro il 22 Giugno del 2022, pena la sua inagibilità.

 

Gli interventi servono a rendere conforme la struttura alla normativa vigente e a risolvere i problemi noti a tutti da tempo sulla precarietà di alcuni elementi che, in totale, ammontano a 8,6 milioni di euro.

Una cifra tutt’altro che semplice da rintracciare in così breve tempo entro il quale, inoltre, deve essere presentato un progetto con un programma di lavori da realizzare.

 

“Siamo perplessi dal ritardo con cui viene affrontata la questione vista la consapevolezza, già da mesi, di quelle che sarebbero state le sorti del Mercato dei Fiori senza i fondi necessari per la messa a norma della struttura – afferma con chiarezza Confcommercio.

 

L’immobile è di proprietà del Comune di Pescia ed è a questa che ci rivolgiamo con urgenza: il Mercato dei Fiori deve essere salvato, Pescia deve essere salvata.

Questo, infatti, non rappresenta solo un polo indispensabile per i settori legati al verde, ai fiori e alle piante, ma è anche motivo di richiamo per visitatori e operatori di tutta la Toscana.

 

Si tratta di un’attività legata alle tradizioni del territorio e, come tale, sono tante le aziende nell’intera area che si sviluppano intorno al Mercato. Perderlo significherebbe perdere un pezzo di storia ma, ancor peggio, una parte determinante del tessuto economico cittadino, con conseguenze dure sulla sua tenuta.

 

Non possiamo correre questo rischio: trovare le risorse e programmare i lavori è adesso la priorità. È impensabile perdere altro tempo prezioso.

 

Ma oltre a questo ci chiediamo: la via maestra del maxi-investimento, è l’unica da poter adottare? In un momento così critico come quello attuale per le imprese, è determinante valutare ogni possibile strada”.

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