Niente proroga per la cassa integrazione Covid

Tempestini: a rischio la perdita di professionalità nei settori. Il Governo metta in campo ogni forza per progettare il futuro del terziario.

“Scegliere di non prorogare la Cassa Integrazione Covid per le aziende del terziario significa non guardare alla realtà dei fatti. Dopo due anni di emergenza sanitaria con conseguenze disarmanti per il turismo, la ristorazione e persino il commercio, la mancanza di tali sussidi rappresenta l’ennesima condanna. 
Non si può parlare di futuro se non vengono disposti i mezzi necessari alla sua progettazione.” 

È duro il commento di Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, sulle ultime disposizioni del Governo. 

“Non vogliamo tornare a parlare di quello che ha significato l’emergenza sanitaria finora, gli imprenditori lo hanno provato sulla propria pelle, giorno dopo giorno. Vogliamo puntare i riflettori su quello che accadrà da ora in poi in assenza dei sostegni che, fino ad oggi, sono stati indispensabili a garantire la tenuta. 

La perdita di professionalità per le nostre categorie è un danno inestimabile e non possiamo accettare questa condizione. Una relazione con il cliente competente e attenta è ciò che spesso fa la differenza ed è un tratto distintivo del nostro Paese. Il rischio è che molte aziende che già oggi non sanno come restare aperte per mancanza del personale, si troveranno a dover fare a meno dei propri dipendenti perché non avranno la forza per mantenere l’intero organico. 

Alla luce dei rincari dell’energia, dei cali dei consumi riscontrati dai nostri settori rispetto al 2019 – secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio Imprese per l’Italia, i la ristorazione e l’alberghiero registrano una perdita dei consumi sul 2019 rispettivamente del 27,3% e di quasi il 35%;seguono i servizi culturali e ricreativi con -21,5%, i trasporti con -16% e l’abbigliamento e le calzature del -10,5% e del clima di incertezza che ancora si respira, chiediamo al Governo di mettere in campo ogni forza per dare la possibilità alle aziende del terziario di sopravvivere.” 

 

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