Natale al ristorante nella provincia di Pistoia

Crescono le prenotazioni nelle attività della provincia. Buone le previsioni per Capodanno e per le vendite nel settore alimentare secondo l’indagine di Confcommercio

Natale all’insegna della tradizione nella provincia di Pistoia.

A casa o al ristorante qualche rivisitazione è concessa ma restano protagonisti i piatti tipici delle Festività da condividere con la famiglia.

Sempre di più le persone che scelgono di non mettersi ai fornelli: numerose le prenotazioni ricevute dalle attività – alcune già al completo – per il pranzo del 25 Dicembre che si conferma uno degli appuntamenti più importanti per il mondo della ristorazione locale. 

A dirlo è un’indagine di Fipe-Confcommercio – la federazione in rappresentanza dei pubblici esercizi della provincia di Pistoia – fra i propri associati del settore, che rimanda a un quadro positivo, in lieve crescita sul 2018, e che si presenta diffuso in tutta la provincia pistoiese.

La percezione generale è che le prenotazioni siano iniziate ad arrivare prima quest’anno e per qualcuno con numeri più alti.

I clienti, molti dei quali storici, sono principalmente famiglie locali o provenienti da zone vicine che si trovano a scegliere fra menù alla carta o menù ispirati alla tradizione con possibilità sia di carne che di pesce. In alcuni locali i più piccoli possono trovare una variante a loro dedicata. 

C’è chi decide, invece, di restare chiuso per Natale - ma conferma l’andamento positivo del periodo pre-natalizio con un incremento di prenotazioni per cene aziendali o semplicemente cene fra gruppi.

Una situazione, quella delineata sul territorio pistoiese, che si allinea a quanto accade nel panorama nazionale: secondo l’indagine della FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, aumentano del 4,2% sul 2018 (pari a duecentomila) gli italiani che scelgono di trascorrere una delle feste più importanti dell’anno al ristorante, e ciascuno di loro spenderà in media 56 euro, 4 in più rispetto allo scorso anno.                                      

Resta alta la percentuale di ristoratori che in tutto lo Stivale sceglie di restare aperta per Natale (71,8%, in linea con il 2018) e cresce la sensibilità sul tema dello spreco alimentare, con il 92% dei ristoratori italiani che si dichiarano attrezzati per dare ai clienti la possibilità di portare a casa il cibo ordinato e non consumato conservando un’altra tradizione natalizia, la cena degli avanzi di Santo Stefano.

Bene anche le previsioni per il Cenone dell’ultimo dell’anno: gruppi più o meno numerosi di amici – ma anche famiglie – hanno già fermato il proprio tavolo nonostante ci sia una buona aspettativa per le prenotazioni last minute.

In questo caso non si tratta solo di persone del territorio ma anche di visitatori, soprattutto in Montagna.

E chi sceglie di restare a casa?

Secondo i dati rilevati da FIDA-Confcommercio – la federazione in rappresentanza dei dettaglianti alimentari della provincia di Pistoia – in tanti si sono già attivati per prenotare dolci, carne e altri generi alimentari in vista di Natale e Capodanno. 

Le previsioni di vendita sembrano confermare il buon andamento del 2018 ma saranno i giorni immediatamente precedenti le Festività a vedere un reale aumento della richiesta.

“Le festività rappresentano uno dei momenti più intensi dell’anno per il mondo della ristorazione – afferma Moreno Ianda, presidente Fipe Pistoia. Si conferma la tendenza generale a consumare pasti fuori casa durante l’anno, soprattutto per i momenti importanti come Natale, quando le famiglie scelgono di passare insieme un pranzo al ristorante all’insegna della tradizione. Ciò che premia è senza dubbio la qualità”.

 

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