Montecatini Terme: stop di Federmoda all'abusivismo commerciale

L’abusivismo commerciale colpisce il settore moda: sono 7 i miliardi fatturati a nero annualmente in Italia, di cui 3 provenienti dalla pelletteria e dalle calzature.

Si tratta di una piaga sempre più estesa che ogni anno impedisce la nascita di oltre 110 mila posti di lavoro regolari.

A dirlo sono i dati di una ricerca Censis – Centro Studi Investimenti Sociali – che fotografa una situazione sempre più critica per le attività commerciali, danneggiate dall’alimentarsi del mercato nero.

 

La notizia del maxi sequestro della Guardia di Finanza pubblicata sugli organi di stampa venerdì scorso è un esempio del potenziale danno che l’attività illecita porta al settore moda e quanto questa sia ramificata e sviluppata sul territorio provinciale e regionale.

 

Federmoda Confcommercio – il sindacato di rappresentanza del settore moda nella provincia di Pistoia – lancia un grido di allarme denunciando le criticità riscontrate a Montecatini Terme, dove le attività locali sono danneggiate dalla presenza del mercato abusivo.

 

Qui infatti – ancor più rispetto ad altre aree della provincia – la presenza dei soggetti che vendono merce contraffatta nelle vicinanze di negozi, bar e parcheggi rappresenta non soltanto una concorrenza sleale per le imprese, ma anche un elemento di disturbo per i visitatori, infastiditi dall’insistenza di alcune richieste, e provoca un danno all’immagine e all’accoglienza della città.

 

“Più volte Confcommercio e Federmoda hanno denunciato con preoccupazione il fenomeno ma purtroppo nemmeno il lavoro delle forze dell’ordine è stato finora in grado di fermarlo. – afferma Enrico Ciardi, Presidente del sindacato provinciale Federmoda-Confcommercio – Servono interventi più incisivi contro l’abusivismo commerciale, possibili soltanto se uniamo le forze mettendo in campo azioni mirate di sensibilizzazione dei consumatori e delle stesse imprese.

Obiettivo comune deve essere quello di fare in modo che le attività possano lavorare senza la concorrenza sleale del mercato nero e, allo stesso tempo, di rendere la città più attrattiva e vivibile non solo per i cittadini, ma anche per visitatori e turisti.

Per questo motivo Federmoda si unisce alle richieste già avanzate in passato da Confcommercio di intensificare i controlli soprattutto in determinate zone della città”.

 

 

 

 

 

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