Montagna, Confcommercio: “Senza neve aziende in crisi, ora servono aiuti”

Ceccarelli: “Fioccano le disdette per Capodanno, un’intera filiera in difficoltà, necessario il supporto delle istituzioni”

Pistoia, dicembre ’22. L’assenza di neve in Montagna determina una situazione di difficoltà diffusa per tutte le aziende che operano nella filiera dei servizi turistici. Dopo aver sostenuto i rincari del prezzo dell’energia e delle materie prime, si trovano a fronteggiare investimenti al momento non recuperati a causa del meteo sfavorevole. È urgente, dunque, un intervento di supporto da parte delle istituzioni”. È quanto afferma Confcommercio Pistoia e Prato, intervenendo su un tema che sta generando ormai da settimane preoccupazione profonda.

“È paradossale – precisa Pamela Ceccarelli, Vicepresidente del comparto Montagna Federalberghi  – ma dopo un biennio limitato dalla pandemia e caratterizzato da precipitazioni nevose in alcuni casi talmente abbondanti da generare situazioni di allarme, adesso ci troviamo a contemplare una partenza di stagione segnata a lutto dalla totale assenza di neve. Una dinamica alla quale nessuno avrebbe voluto assistere e che, ora, genera un cortocircuito in tutta la filiera: dalle strutture ricettive al settore della ristorazione, passando per i maestri di sci, i gestori dei mezzi a noleggio e molto altro ancora. In diversi casi – specifica – dopo una ricerca lunga e difficile le strutture sono riuscite a reperire personale all’altezza ed a metterlo sotto contratto: adesso i costi aumentano, ma la stagione non ingrana”.

La spesa è ingente sotto ogni profilo: “Penso all’impiantistica – osserva – necessaria per generare la neve, alle materie prime acquistate dai ristoranti per i cenoni, ai dipendenti da pagare a fine mese. Tutto il segmento del commercio ha già fatto acquisti, calibrandosi sui clienti: avevamo assistito ad una stagionalità caratterizzata da ampi segnali di ripresa, con moltissime prenotazioni. Ora però arrivano disdette copiose, specie per Capodanno”.

Per Ceccarelli “questo è uno scenario del tutto paragonabile ad una calamità naturale e, come tale, deve essere gestito. Non si rammenta una stagione così calda (undici gradi al momento, ndr) da decine di anni. Non siamo nemmeno riusciti a partire, in sostanza. Ecco perché abbiamo bisogno di un supporto rapido da parte delle istituzioni: dalla Regione in primis, ma anche dal Governo. Il nostro comparto – conclude – si è confermato un traino prezioso per il Pil del territorio in molteplici occasioni: ora serve aiuto per fronteggiare costi di gestione altrimenti ingovernabili. Le condizioni meteo non sembrano preannunciarsi favorevoli nemmeno per i prossimi giorni: di fronte a questo scenario serve agire in fretta, per dare ossigeno ad un segmento oggettivamente martoriato dagli eventi avversi”.

 

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