Montagna, Confcommercio: “Bene tavoli regionali e Consiglio comunale straordinario, ma servono risposte urgenti”

Tempestini: “L’assenza di neve determina una crisi senza precedenti, supporto delle istituzioni sia immediato e fattivo”

Pistoia, gennaio ’23. “L’assenza di neve sulla Montagna pistoiese equivale ad una calamità naturale per tutto il segmento del turismo invernale: bene, dunque, i tavoli regionali ed il Consiglio comunale straordinario fissato per il 7 gennaio, ma è fondamentale che il dibattito si traduca in risposte concrete e immediate. Il quadro, drammatico, impone che dagli intenti programmatici ci si sposti subito sui fatti, tramite un sostegno urgentissimo da parte delle istituzioni, ad ogni livello, per azzerare i costi d’impresa della stagione in corso”. È quanto afferma Tiziano Tempestini, Direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, tornando ad intervenire sulla crisi senza precedenti che sta attanagliando il settore.

“Già a partire dallo scorso 27 dicembre – prosegue – avevamo posto in evidenza una situazione critica, concernente le società degli impiantisti e tutta la filiera, dalle strutture ricettive agli esercizi della ristorazione, passando per le scuole di sci e per gli altri operatori a vario titolo coinvolti. Le temperature primaverili stanno annullando il turismo bianco e determinano un serio rischio di default per il sistema. Lo scenario al quale stiamo assistendo è quello di una stagione invernale compromessa”.

Alla luce di questo, si rende urgente un supporto massiccio: “A tutte le istituzioni, dal livello comunale alla Regione, fino ad arrivare al Governo, chiediamo un intervento rapidissimo per contenere gli ingenti danni patiti dalle imprese della Montagna, impossibilitate a svolgere la loro attività. Oltre all’azzeramento dei costi, serviranno moratorie sui mutui e la cassa integrazione per tutte le tipologie di dipendenti coinvolti, stagionali compresi. Insieme a questo, si rendono necessari strumenti per implementare la liquidità delle imprese, così da arrivare indenni alla prossima stagione. È una difficoltà – precisa Tempestini – che coinvolge l’intera Montagna, dall’Abetone a San Marcello, perché il problema della neve che manca produce ricadute ovunque”.

Nel frattempo, la neve che cade sull’arco alpino acuisce il gap: “Il fatto che quelle stazioni risultino pienamente operanti – osserva il Direttore – determina un allargamento della forbice in termini di competitività che peggiora ulteriormente un quadro già drammatico. Tenuto conto di questo, e considerato che il turismo invernale rischia di essere strutturalmente intaccato dal clima, sarà fondamentale intraprendere iniziative volte a costruire un prodotto turistico estivo ancora più robusto e attrattivo, per salvaguardare la vocazione della Montagna”.

Giacomo Bisconti, presidente dell’Albo professionale maestri sci della Toscana, aggiunge: “La situazione è drammatica, si tratta di un’emergenza che non ricordavamo da tempo. Inoltre, si colloca a seguito di anni molto complessi per i maestri di sci, caratterizzati dalle restrizioni pandemiche. Adesso tutto questo rischia di mettere in ginocchio molte famiglie e imprese. La Montagna fornisce lavoro a circa 300 maestri di sci, il cui reddito primario proviene dalla stagionalità invernale. Permane ancora la speranza di salvare una parte di stagione, ma abbiamo perso il periodo delle vacanze di Natale, corrispondente ad almeno un terzo dei ricavi: se la neve non scende nei prossimi giorni, andremo a perdere anche il quaranta per cento. A questo punto diventa vitale il supporto delle istituzioni”.

 

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