Moda: apertura il 4 Dicembre o perderemo le vendite di Natale
“Il settore moda non può più aspettare: negozi aperti dal 4 Dicembre o perderemo uno dei momenti cruciali per le vendite natalizie.
È indispensabile lavorare durante il Ponte dell’Immacolata o per tante attività la crisi diventerà irreparabile”.
Federmoda-Confcommercio torna a far sentire la propria voce alla vigilia dell’8 Dicembre e di un lungo weekend che da tradizione rappresenta l’inizio ufficiale dello shopping di Natale.
“Vietato restare chiusi è la nostra parola d’ordine.
I dati dei contagi nella regione sono positivi e ci fanno confidare in una rapida riapertura che, per i negozi, sarebbe una boccata d’ossigeno.
I danni causati dalla gestione dell’emergenza covid, dalle chiusure prolungate e dai ristori insufficienti sono ormai insormontabili ma è indispensabile tornare a guardare al futuro e, per farlo, è necessario riprendere l’attività.
Siamo soddisfatti per il provvedimento preso dalla Regione Toscana che ha deliberato l’avvio dei saldi invernali al 30 Gennaio, posticipandolo di quasi un mese rispetto al solito.
È una richiesta che avanziamo da anni e che ora più che mai è essenziale.
Ridare stagionalità al prodotto parlando a tutti gli effetti delle cosiddette ’vendite di fine stagione’ è alla base della valorizzazione dei capi e dell’offerta proposta, ma serve anche per fare chiarezza nei clienti.
Inoltre, quest’anno, con i magazzini pieni e le vendite in calo, non possiamo pensare di deprezzare i prodotti quando hanno ancora piena stagionalità.
Ci sono delle dinamiche proprie del settore che devono essere considerate ed è proprio alla luce di questo che non condividiamo la decisione di liberalizzare le vendite promozionali nel mese precedente all’avio dei saldi. È dannoso per le attività e per l’intera filiera della moda che sta registrando una grave sofferenza.
Chiediamo quindi al Governo – su tutti i suoi livelli – di dare maggior attenzione per il settore e di farlo con uno sguardo complessivo e consapevole, che consideri tutte le realtà di cui è composto.
Con il Decreto Ristori Quater è infatti stata persa un’altra occasione per includere i negozi di camicie e maglierie dalle misure previste per le attività in zone rosse chiuse per DPCM: è inspiegabile che queste attività non possano accedere alle seppur parziali soluzioni per la loro sopravvivenza.
Non siamo più disposti ad aspettare, le nostre richieste devono essere ascoltate.
Senza riaprire e senza adeguati sostegni è impossibile pensare al futuro”.