La moda riparte a Pistoia

C’è voglia di shopping a Pistoia nel primo mese di apertura dopo il lockdown.

Ripartono le vendite per i negozi del settore che si muovono fra nuove regole e misure anti-contagio.

Ancora difficile, invece, la situazione sul fronte dei sostegni economici: la cassa integrazione registra ritardi drammatici e si conferma il surplus di burocrazia che rende complicato l’accesso al credito.

 

È questo lo scenario disegnato dall’indagine svolta da Confcommercio fra le proprie aziende associate del settore moda a un mese esatto dalla loro riapertura.

 

Il 18 maggio, infatti, i negozi di Pistoia non hanno perso tempo e hanno ripreso la propria attività adattandosi alle ultime normative e chi ha potuto riaprire prima per la vendita dell’abbigliamento per bambini, ha colto la palla al balzo.

 

La risposta ottenuta in cambio dai propri clienti è stata positiva con una concentrazione delle vendite soprattutto nelle prime settimane. Un segno, questo, di una diffusa voglia di normalità frenata però dalle conseguenze dell’emergenza prima sanitaria e poi economica che ha colpito tutti.

 

Tanti infatti – secondo l’indagine di Confcommercio – i clienti timorosi nell’accedere ai negozi e nell’adattarsi alle nuove modalità del servizio ma ancora più è evidente il calo nella capacità di acquisto della popolazione a seguito del lungo stop alle attività.

 

“Se da una parte risulta evidente la grande passione degli imprenditori e la loro voglia di rinnovarsi, dall’altra il tasto dolente restano gli aiuti promessi dallo Stato che sono risultati del tutto inefficienti – afferma Sergio Tricomi del negozio di calzature Tricomi di Pistoia, componente della Giunta di Confcommercio.

 

Ad oggi il bilancio sulla cassa integrazione è allarmante con immensi ritardi nella ricezione da parte delle imprese che, allo stesso tempo, hanno avuto pochi sostegni economici su cui contare.

Soprattutto emerge l’inefficienza dimostrata dagli aiuti previsti: in un momento in cui l’esigenza primaria è la liquidità, la burocrazia ha rallentato le procedure di accesso al credito, limitando la nostra forza nel ripartire.

 

In questo contesto la scelta di posticipare l’avvio dei saldi al primo agosto risulta essenziale sia per le attività, sia per i negozi. Ridare stagionalità ai prodotti collocando la loro vendita nel periodo in cui sono realmente utili al consumatore, attribuisce maggior valore alle merci e alla filiera stessa della moda.

 

Le attività pistoiesi ce la stanno mettendo tutta per ripartire ma abbiamo bisogno di un piano di sostegni concreti nel lungo periodo – fra cui contributi a fondo perduto, interventi sulla tassazione, incentivi per la digitalizzazione – per ridisegnare il futuro del settore”.

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