“La rivolta del pane”, a Firenze la protesta dei panificatori e pasticceri Confcommercio

Appuntamento giovedì 27 ottobre alle 16 in piazza dei Ciompi. Cioni: “segnale forte per scongiurare chiusure”

Pistoia, ottobre ’22. La rivolta del pane”: è il nome della manifestazione di protesta che andrà in scena giovedì 27 ottobre alle 16 a Firenze, in piazza dei Ciompi. Sarà qui, simbolicamente nel luogo in cui ebbe origine il celebre “tumulto” Trecentesco, che si ritroveranno i panificatori ed i pasticceri Confcommercio di tutta la Toscana, per denunciare ancora una volta i rincari che stanno stritolando la categoria. Al loro fianco ci saranno il Presidente nazionale di Assipan Confcommercio Antonio Tassone, il Presidente regionale Assipan, il pistoiese Nicola Giuntini, e tutti i Presidenti e Direttori toscani dell’Associazione.

 

“Una mobilitazione in piena regola – commenta Alessandro Cioni, Presidente Assipan interprovinciale Confcommercio – per denunciare ancora una volta le difficoltà di una categoria che versa in grave affanno a causa dei rincari del prezzo dell’energia e delle materie prime. Anche a Pistoia e Prato la situazione ha ormai assunto contorni notevolmente preoccupanti: abbiamo già evidenziato come, di questo passo, il pane rischi di sparire dalle tavole. Abbiamo anche lanciato un allarme circa il prezzo del kg di pane artigianale, che dovrebbe attestarsi sulla spropositata soglia degli 8 euro per far quadrare i bilanci. Nelle ultime settimane – precisa - le bollette di gas e luce sono triplicate, mentre materie fondamentali come uova, latte e farina sono raddoppiate di prezzo. Di fronte a questo scenario molte attività riescono a malapena ad arrivare in pari a fine mese, mentre altre saranno costretta ad abbassare le serrande”. In Toscana, nello specifico, sarebbero circa 130 i forni a rischio chiusura su 1450 esistenti, per una perdita immediata di circa 520 addetti.

 

Le risposte però ancora languono e adesso, ricorda Gianluca Spampani, Presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, serve fare presto. “Ecco perché – osserva - è necessario protestare tutti insieme, per fare in modo che il nostro messaggio arrivi ulteriormente amplificato alle istituzioni. Servono misure di sostegno rapide ed efficaci per evitare il collasso di molte attività del settore, anche perché l’autunno non si prospetta semplice. Noi mettiamo a disposizione tutta la nostra capacità di analisi e di proposta per uscire dall’impasse, perché i momenti di crisi possono sempre essere ribaltati in opportunità. Per cogliere il risultato però, abbiamo bisogno che le istituzioni si attivino senza ulteriori attese”.

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