FIVA - Confcommercio su Direttiva Bolkestein

In relazione ai contenuti della recente riunione avutasi al MISE lo scorso 3 Novembre ed in relazione alla diffusione di voci e notizie circa un imminente provvedimento del Governo in materia di sospensione dell’applicazione della Direttiva Bolkestein per il commercio su aree pubbliche, FIVA – sulla base della documentazione ufficiale e delle informazioni attinte presso gli esponenti delle Istituzioni pubbliche presenti alla riunione – precisa quanto segue.

Al momento non è prevista alcuna sospensione dei bandi per la riassegnazione dei posteggi né è prevedibile una proroga delle scadenza previste dall’Intesa 5 Luglio 2012. Il MISE, d’intesa con il Governo (allegato sub 1), ha preso atto dell’esigenza di una verifica della fattibilità di una proroga “tecnica” delle concessioni allo scopo di consentire l’ordinato e utile espletamento dei bandi e si è impegnato ad attivare, con i Comuni e le Regioni, un tavolo teso ad approfondire e risolvere in tempi rapidi le criticità emerse. Dal comunicato non emerge quindi, come è stato detto da talune parti e in taluni comunicati, né che gli ambulanti fuoriusciranno dalla direttiva, né che vi sarà una proroga al 2020 né che dovranno essere sospese le procedure già attivate in molti Comuni per la riassegnazione delle concessioni. Semmai si indica la priorità di un ordinato svolgimento degli stessi bandi. Il preannunciato tavolo tecnico vedrà la partecipazione delle amministrazione pubbliche interessate al tema. In realtà (allegato 2) anche i Comuni più antagonisti alla maggioranza governativa stanno dando corso ai bandi con le opportune deliberazioni.

Sempre a margine di tale riunione ed in relazione all’assenza di FIVA, diversamente dallo “sgarbo istituzionale gravissimo” di cui parlano taluni comunicati di associazioni non si sa quanto realmente rappresentative, si precisa che l’assenza di Fiva era stata largamente preannunciata – in una lettera unitaria (allegato 3) – direttamente alle Autrità Istituzionali e Politiche preposte dopo che la richiesta di un tavolo separato non era stata accolta dal momento che si trattava di un impegno già assunto dal Governo “a prescindere da ogni valutazione circa la loro rappresentatività [si tratta delle associazioni ricevute – n.d.r.] e circa la praticabilità delle loro osservazioni e proposte”. In un incontro riservato avuto con il Sottosegretario, Fiva aveva dichiarato tutta la sua disponibilità a discutere di criticità e aveva fatto presente di non poter sedere allo stesso tavolo con persone di dubbia rappresentatività il cui unico obiettivo, oltre quello di gettare costantemente fango sui dirigenti di Fiva - fatti peraltro oggetto di intimidazioni, minacce e offese – era ed è quello di far saltare l’Intesa. Troppo diverse e distanti le strategie per poter affrontare una questione così delicata e importante per le imprese. Fiva conferma tutta l’intenzione di farsi carico e concorrere a risolvere eventuali criticità emergenti, cosa che peraltro ha fatto fino ad adesso, a condizione che non si tocchi l’Intesa. In questo senso (allegato 4) anche Confcommercio, e per essa il Presidente Sangalli, sostiene in pieno la posizione della Federazione ritenendo eventuali passi indietro rispetto a quanto è stato fatto “incompatibili” con la normativa europea.

Consapevole che solo con l’applicazione integrale dell’Intesa e dei Documenti Unitari della Conferenza delle Regioni, già recapitati in quasi tutte le Regioni, le imprese saranno messe nella condizione migliore per non perdere il proprio attuale posteggio, Fiva Confcommercio richiama quindi il proprio sistema territoriale a non perdersi dietro utopie o facili demagogie ma a svolgere un ruolo di servizio attivo al fine di assistere le imprese rispetto alle procedure in oggetto.

Roma, 7 Novembre 2016

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