FIPE DI FRONTE AL MINISTRO PATUANELLI E AL CTS: UN PROGRAMMA DI PROPOSTE PER LA RIPARTENZA

Protocolli per una riapertura graduale ma stabile, fondo perduto e misure economiche al centro del documento

Un programma per la ripartenza - seppur graduale - dei pubblici esercizi, fondo perduto e misure economiche a sostegno del settore.

Sono queste, in breve, le richieste al centro della proposta portata all’attenzione del Ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, da Fipe-Confcommercio insieme ad altre Associazioni di categoria, e successivamente presentata ad un team di esponenti del Comitato Tecnico Scientifico.

I ristoranti, i bar, i locali e tutte le attività del settore meritano rispetto. Nell’ultimo anno il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, mentre le imprese di catering e i locali di intrattenimento hanno di fatto perduto l’intero 2020.

 In questo periodo i pubblici esercizi sono stati categorizzati come ‘non essenziali’ e addirittura ‘pericolosi’ ai fini della diffusione del virus, creando un crescente senso di insicurezza nei cittadini. È questo il danno più grande che hanno subito: proprio mentre stavano adottando tutti i protocolli previsti dalle norme per favorire la sicurezza e la sanità pubblica, le aziende sono state additate di essere responsabili di ‘assembramenti’ e conseguentemente chiuse.

La verità è che i pubblici esercizi non sono interruttore da spegnere e accendere giorno dopo giorno. Sono invece attività, imprenditori, a cui oggi è fondamentale restituire una dignità e far tornare a lavorare.

Proprio da questo parte il programma di proposte presentato al Ministro Patuanelli; dalla disponibilità dei pubblici esercizi a implementare i protocolli sanitari, purché si possa arrivare a una riapertura in sicurezza dei locali, graduale ma stabile.

Come?

Attraverso la ripresa dell’attività nella fascia serale nelle zone giallee l’apertura fino alle 18.00 nelle zone arancioni.
A fianco di questo sono imprescindibili misure economiche a sostegno del settore a cominciare dal decreto ristori Quinques, rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua.
Allo stesso tempo Fipe chiede l’esenzione del settore dal pagamento dell’Imu 2021 e il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi.
Ma anche un intervento sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia.

Di fronte a tali richieste, il CTS si è riservato di valutare le proposte per la graduale riapertura delle attività e il Ministro Patuanelli ha dimostrato apertura.

Adesso il settore aspetta risposte per riuscire a rialzarsi e a salvare una parte essenziale del patrimonio turistico italiano.

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