Dehors, i chiarimenti non convincono

Bufera dehors: non convincono le rispose date agli esercenti durante la Commissione Comunale convocata per chiarire il mancato rinnovo delle concessioni.

Per Fipe-Confcommercio la nuova interpretazione del regolamento mina in modo determinante il rapporto di collaborazione fra Comune e città.

Secondo la posizione dei legali coinvolti nella situazione, la presenza dei tavoli nel centro di Pistoia ad oggi non è affatto abusiva in quanto il mancato accoglimento delle domande di rinnovo non si è ancora concluso.

A seguito delle risposte fornite dagli uffici durante l’incontro di ieri, il Sindacato dei pubblici esercizi di Pistoia evidenzia come i termini di “sensibilità”, laddove si rileva difformità negli arredi, e “regolarità del pagamento” sui quali si basa il regolamento siano stati attuati in termini meno favorevoli alle imprese, senza considerare in alcun modo l’impegno mantenuto dai locali negli ultimi anni per garantire una giusta convivenza nel centro della città ed offrire un adeguato servizio di accoglienza ai propri frequentatori.

Gli uffici hanno interpretato come perentorio dal punto di vista temporale il pagamento del suolo pubblico attraverso l’imposta Cosap..

Diventa difficile comprendere il motivo per cui vengano utilizzati “due metri e due misure” proprio per trattare un aspetto tanto importante per la città e da considerarsi vitale per la sussistenza del suo tessuto imprenditoriale: sarebbe indicato mettere la tassa del suolo pubblico sullo steso piano degli altri pagamenti che le imprese si trovano ad effettuare all’Amministrazione, e per i quali un ritardo comporterebbe una mora e non la decadenza di un beneficio concesso.

Non soddisfa quindi la risposta data dagli uffici tecnici del Comune secondo la quale la maggior rigidità applicata quest’anno nell’attuazione del regolamento è dovuta allo smaltimento dei pagamenti arretrati e ad una maggior capacità di precisione nella valutazione. Non possono infatti essere queste le giustificazioni con le quali andare a ledere il rapporto di collaborazione fra Amministrazione,  cittadini e imprese.

Considerando poi che quest’ultime si sono da tempo attivate con il codice di autoregolamentazione e sottoscrivendo nuove condizioni per la raccolta differenziata, sarebbe stato opportuno metterle nelle condizioni di essere a conoscenza di un eventuale cambiamento nelle modalità di valutazione, anche soltanto attraverso l’invio di un avviso che annunciava l’effettiva negazione del rinnovo delle concessioni in caso di mancato pagamento del Cosap.

In questo contesto risultano quindi opinabili, secondo Fipe-Confcommercio, le obiezioni fatte dagli uffici tecnici sulla tipologia e il numero degli arredi presenti all’interno degli spazi concessi agli esercenti e, al contempo, la negazione dei permessi per disporre dei funghi da riscaldamento che, almeno in alcuni casi, potevano essere mantenuti seppur a condizioni molto rigide.

L’applicazione del regolamento con questo tipo di approccio si distacca molto dal buonsenso e non tiene conto né della collaborazione fra amministrazione e cittadini né del rispetto per il lavoro delle imprese della città costrette in questo momento a sostenere costi aggiuntivi sia direttamente, effettuando il pagamento immediato delle posizioni non in regola, sia indirettamente, dedicandosi a tali questioni e togliendo così tempo all’accoglienza dei propri clienti.

 

 

Per informazioni

CONTATTACI SU WHATSAPP
oppure Compila il form