Crescono le difficoltà delle imprese: Regione, è il momento dei fatti

CRESCONO LE DIFFICOLTÀ DELLE IMPRESE A 2 MESI DAL LOCKDOWN

Confcommercio: Regione, è il momento dei fatti

 

“Sono passati due mesi dall’inizio del lockdown e per le imprese le difficoltà stanno diventando insormontabili.

Cosa sta facendo la Regione Toscana? Dov’è il suo sostegno?”

 

Così Confcommercio Pistoia e Prato apre il suo appello alla Regione Toscana: è urgente passare dalle parole ai fatti e mettere in atto interventi concreti per le aziende.

 

“Ogni giorno che passa cresce il numero delle attività che rischiano di non sopravvivere.

Non possiamo restare inermi di fronte a questo.

 

Da una parte ci sono il perdurare del blocco di molte aziende del territorio con la conseguente assenza di guadagni e i costi permanenti, fra imposte, gestione delle rimanenze e oneri dei quali dovranno farsi carico in vista della ripartenza.

 

Dall’altra ci sono le criticità riscontrate nell’accesso al credito con finanziamenti che stentano ad arrivare a causa di una complessità burocratica che penalizza proprio chi in questo momento ne ha più bisogno.

 

In questo difficile contesto si nota ancora di più l’assenza dell’Amministrazione regionale che oggi, con alcune categorie che sono già tornate a lavoro e altre che stanno per riprendere l’attività, non ha definito interventi a sostegno del tessuto economico toscano.

 

Un ritardo inaccettabile che non tiene il passo del territorio: una regione che si contraddistingue per una filiera turistica d’eccellenza, fatta di alberghi, di agriturismi, di bar, di ristoranti ma anche di attività commerciali e imprese legate al settore che si trovano oggi senza una reale prospettiva di futuro.

 

Basta guardarsi intorno per assistere a dinamiche diverse con Amministrazioni regionali che si sono già mosse mettendo in campo strumenti e piani per il salvataggio delle imprese e dell’economia.

A dirlo sono i fatti: il Piemonte, per esempio, ha stanziato 180,7 milioni a favore delle imprese e dei professionisti, 79 per il commercio, 34 per il turismo – fra contributi a fondo perduto, rimborso spese, sostegno agli investimenti, campagne di promozione – e altri per digitalizzazione, riduzione fiscale e formazione.

 

L’Emilia Romagna ha messo a disposizione un fondo di 10 milioni dedicato alle pmi e ai professionisti per l’abbattimento dei costi per l’accesso al credito finalizzato alla ripresa post Covid-19.

 

In Puglia 100 milioni sono stati dedicati al commercio e altri 100 al turismo con contributi a fondo perduto a valere sui mutui, 40milioni sono destinati ai voucher occupazionali nel settore alberghiero, 10milioni al microprestito e altri 10 ai Confidi.

 

Inoltre, in Campania, ogni azienda può accedere ad un contributo a fondo perduto pari a 2.000 euro per ciascun richiedente.

 

E la Toscana dov’è in tutto questo?

Ci troviamo di fronte a un’Amministrazione che continua a convocare tavoli piuttosto che mettere in campo le risorse che servono e che sono indispensabili alla ripartenza.

 

La riapertura è fondamentale per le nostre aziende e abbiamo bisogno che avvenga nel minor tempo possibile.

Ma ora servono i fatti e la Regione deve dimostrare di voler realmente sostenere le imprese per ridare prospettiva all’economia del territorio”.

 

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