Confcommercio, un 2023 ricco di sfide: “Nostri settori traino per l’economia del territorio”

Tempestini: “Serve un approccio sempre più manageriale per alzare l’asticella della competitività”

Pistoia, gennaio ’23. “Il 2023 si prospetta un anno denso di sfide per il terziario, ma siamo pronti a raccoglierle facendo leva, come sempre, sui perni della competenza e della resilienza. Sono i caratteri che, del resto, hanno mantenuto le imprese dei nostri segmenti trainanti, pur nella complessa congiuntura degli ultimi mesi”. È il parere di Tiziano Tempestini, Direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, che traccia così le traiettorie del futuro prossimo per il commercio, il turismo e i servizi.

 

Direttore, con quale spirito affrontare le difficoltà che ancora oggi zavoranno le aziende?

 “Credo che il nuovo anno debba aprirsi all’insegna di una riflessione profonda e funzionale. Dovremmo lasciarci ispirare dalle esperienze vissute negli ultimi tempi, dalla pandemia alla guerra, dai rincari all’inflazione, per scrutare i prossimi passi con una visione differente. Tutto pareva infatti irreversibile. Tutto faceva presagire una crisi che si sarebbe tradotta in recessione insostenibile per i nostri settori. La verità, senza negare le difficoltà che ancora oggi chiedono di essere arginate, è che negli ultimi mesi le imprese dei nostri segmenti si sono confermate autentiche trascinatrici, a cominciare da quelle del turismo”.

 

Cosa serve, nel frattempo, per assicurare la tenuta complessiva del sistema?

 “Abbiamo la possibilità di guardare ai prossimi mesi con fiducia, a patto di continuare a basarci su quelle dinamiche di resilienza che hanno caratterizzato la quotidianità delle imprese negli ultimi due anni. La capacità di tenuta economica dei nostri territori, inoltre, passa per un approccio di natura sempre più manageriale in termini di gestione delle sfide che ci troviamo ad affrontare. Se vogliamo realmente favorire lo sviluppo competitivo delle nostre città, non possiamo continuare a riproporre gli stessi paradigmi. Servono, piuttusto, risposte nuove e competenze che tendano al governo d’impresa con approcci contemporanei, congrui rispetto all’epoca che stiamo vivendo. È una dinamica all’interno della quale la programmazione di lungo raggio, gli strumenti della formazione continua e la transizione digitale delle nostre imprese assumono un ruolo centrale”.

 

Il turismo fa da traino, ma ci sono anche delle incrinature, come la Montagna senza neve e la partita delle Terme: che fare?

 “La Montagna necessita di supporto immediato e massiccio da parte delle istituzioni, ad ogni livello, per arginare gli effetti devastanti di una situazione equiparabile, a tutti gli effetti, ad uno stato di calamità naturale. Sul lungo periodo, invece, occorrerà ripensare all’offerta primaverile ed estiva, in modo da rendere questo territorio sempre più appetibile per tutto l’arco dell’anno, così da non vincolarsi esclusivamente al meteo invernale. Il futuro delle Terme di Montecatini è un’altra delle priorità: richiedono una gestione all’altezza della loro storia, scalfita ulteriormente dalle modalità di un possibile salvataggio in extremis. Poi, lo abbiamo ribadito a più riprese, dovranno posizionarsi come patrimonio prestigioso nell’ambito di un’offerta turistica più ampia, che pretende una programmazione ed una qualità finora non pervenute. Quando alludiamo al bisogno di managerialità  - conclude – pensiamo inevitabilmente a questo settore: in una logica di costruzione e valorizzazione del prodotto l’azione dei singoli rischia, altrimenti, di essere vanificata dalla carenza di una strategia complessiva ed accurata”.

 

(Intervista uscita su La Nazione - Cronaca di Pistoia del 15/01/23)

 

 

 

 

 

 

 

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