Confcommercio incontra Susanna Ceccardi

Prosegue il confronto fra Confcommercio e i candidati alle prossime elezioni regionali.

Gli organi dirigenti incontrano Susanna Ceccardi – a seguito dell’incontro con Eugenio Giani dello scorso 7 Luglio – con l’intento di portare avanti il dibattito tra l’Associazione e i possibili futuri governatori della Toscana sul ruolo dei territori di Prato e Pistoia e sulle esigenze delle loro imprese.

 

Volontà di Confcommercio - che nelle due province rappresenta circa 8.000 imprese del terziario – è prima di tutto quella di evidenziare la situazione del tessuto economico rappresentato: un sistema fatto di microimprese, di cui molte (fino al 25-30%) potrebbe decidere di chiudere entro la fine dell’anno. Una percentuale di cessazioni che sarebbe un colpo durissimo per tutto il sistema economico regionale e che deve essere avversata con ogni mezzo.

Sulla base di questi dati l’Associazione lancia un grido di allarme nei confronti del nuovo governo regionale, le cui scelte avranno un peso determinante sulla ripartenza dei territori e della loro economia.

 

Tutelare le aziende e la loro stessa sopravvivenza e favorire l’occupazione sono priorità imprescindibili e per questo, sono necessari fin da subito interventi a fondo perduto in grado di far fronte ai mancati ricavi degli ultimi mesi. Senza questi per tante attività sarà impossibile tornare a progettare un futuro.

 

Allo stesso tempo Confcommercio chiede provvedimenti rapidi per agevolare l’accesso al credito. Su questo fronte le misure previste dai Decreti nazionali si sono dimostrate spesso inadeguate rispetto alle esigenze reali, per questo servono risposte concrete da parte della Regione che possano dare sollievo immediato alle aziende.

 

Su questa scia è altrettanto determinante un netto taglio sui pressanti costi di gestione aziendali dovuti, da un lato, alle inefficienze del sistema  pubblico e, dall’altro, a una tassazione sempre più pesante, soprattutto per quanto riguarda l’imposta sullo smaltimento dei rifiuti.

 

Ma per ripartire servono anche politiche mirate a dare ai settori del commercio e del turismo una propria identità sui due territori provinciali dove non possono più essere considerati come secondari.

 

A Prato la storia imprenditoriale lega sicuramente la città al manifatturiero che mantiene un ruolo determinante. Altrettanto vero è che il commercio, il turismo e i servizi hanno negli anni acquisito sempre maggiore forza garantendo sviluppo e occupazione all’intero territorio.

 

A Pistoia il terziario è da sempre settore trainante per l’economia locale ed è stato fonte crescente di occupazione anche negli anni in cui alcuni ambiti produttivi hanno attraversato forti momenti di crisi.

 

Abbiamo oggi un totale di oltre 11.000 imprese nelle due province (quelle del manifatturiero sono circa 8.000) che necessitano di politiche specifiche di settore per poter esprimere il loro potenziale nel sistema economico regionale e contribuire ad una ripresa complessiva.

 

E la ripresa in Toscana non può che passare in larga parte dal turismo che l’emergenza Covid ha messo duramente in ginocchio.

 

Per questo le nuove politiche regionali, da subito e dopo la conclusione di questa emergenza, dovranno rendere la ripresa turistica uno dei propri focus prioritari.

 

Questo non dovrà però avvenire solo concentrandosi, come fatto in passato, su grandi player, le principali destinazioni toscane che spesso sono già nelle agende di viaggio dei turisti di tutto il mondo.

 

La grande sfida è investire nelle destinazioni oggi meno conosciute che, se sostenute in modo adeguato, possono fare la differenza nell’economia del proprio territorio.

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