Confcommercio: è necessario ripartire o le conseguenza per il terziario saranno drammatiche

È necessario ripartire ora. Ogni ulteriore proroga è un passo più grande verso la scomparsa di tantissime attività: è inaccettabile.

Il sistema del terziario non può reggere a una crisi di questa portata.

Vogliamo subito indicazioni certe rispetto a come dovranno essere programmate le riaperture.

 

Lo avevamo già detto con il comunicato stampa dello scorso 2 Aprile e lo ribadiamo ancora oggi: strutturare la ripartenza delle attività dalla data del 14 Aprile sarebbe stata l’unica soluzione per salvare una parte determinante della nostra economia.

 

Con DPCM di ieri (10 Aprile 2020) slitta nuovamente il termine della cosiddetta “fase 1” al  prossimo 3 Maggio, quando forse molte imprese avranno la possibilità di tornare a lavoro.

 

Diciamo forse perché di fatto le attività continuano a essere lasciate nell’oblio di informazioni rispetto a cosa dovranno fare per poter riaprire e a come dovranno farlo.

 

Un gap di indicazioni, questo, che oggi più che mai sarebbero essenziali e che si somma ai costi che ciascuna attività continua a dover sostenere nonostante l’ultimo DPCM abbia  definito la loro chiusura per quasi 2 mesi.

 

Le istituzioni e il Governo devono rendersi conto che i sistemi commerciali non possono sopravvivere alle attuali condizioni e che rischiano il collasso per una situazione di cui non hanno alcuna responsabilità.

 

Il decreto legge dell’8 Aprile che avrebbe dovuto dare liquidità alle imprese, in realtà non fornisce alcuna concessione e, anzi, le costringe a indebitarsi affidandosi ad una “rete di garanzie” con tempi di rientro assolutamente non idonei visto lo tsumani che stanno vivendo.

 

Ci troviamo di fronte a una situazione paradossale che lascia il mondo aziendale senza le risposte e gli strumenti necessari ad affrontare la crisi e in cui la burocrazia che comanda impedisce di sostenere le misure determinate dal Governo.

È quindi impossibile per il singolo imprenditore capire se il proprio business è in grado o meno di incamminarsi verso una nuova fase e, ancora prima, di sopravvivere.

 

Le conseguenze della persistente incertezza e dell’intera emergenza saranno drammatiche non solo dal punto di vista economico ma anche sociale.

 

Noi oggi diciamo che questa condizione non è sostenibile e che avrà un ritorno disastroso.

E lo ricorderemo in futuro che le scelte fatte dal Governo non sono all’altezza delle necessità. Non c’è una visione d’insieme su come garantire la tenuta del sistema economico.

 

Il virus non si affronta così, devono essere dettate le condizioni e le regole per provare a conviverci.

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