Commercio, in arrivo autunno “freddo”, Spampani: “Serve ambizione”

Il Presidente di Confcommercio intervistato dal Tirreno: “Consumi in contrazione, senza competitività si rischia”

Presidente, che autunno aspetta il commercio?

Uno decisamente freddo, stando a quello che stanno manifestando i principali indicatori macroeconomici. Partendo da un campo largo, infatti, se gli Usa sembrano ormai fuori dal paventato rischio recessione, l’Eurozona c’èdentro fino al collo. Molto dipenderàdalla capacitàdi reazione di paesi locomotiva, come la Germania, ma i riflessi della guerra e la spinta inflattiva che non si arresta incidono negativamente, contraendo i consumi. E autorizzano a pensare che questo scenario, ancora epidermico, possa produrre effetti capillari. Insomma, l’economia locale ètutt’altro che al riparo”.

 

Il turismo continua a fare da traino, ma resta limpressione che si viva delloverbooking altrui?

Dobbiamo ammettere che il segmento del turismo èquello che piùha spinto il PIL italiano, e di conseguenza anche quello locale, in tutta quella che èstata la post pandemia. Oggi questo trend ha conosciuto un apice incredibile, alimentando un fenomeno che, se da un lato irrora anche il tessuto economico pistoiese, dall’altro esige di essere adeguatamente governato. Il nostro Osservatorio sul Turismo ha piùvolte evidenziato, anche questa estate, come l’overbooking fiorentino abbia determinato la frequentazione di Pistoia e Montecatini da parte di target di clienti inediti. Accanto a questo, tuttavia, si registrano anche le note dolenti del turismo massivo: clientela meno selezionata, cittàspesso scelte soltanto come basi strategiche per spostarsi altrove, dequalificazione complessiva del sistema. Penso che sia uno scenario che ci deve vedere protagonisti, non comprimari. Ma per riuscirci servono strategie, programmazione, approcci manageriali”.

 

Come affrontare la potenziale frenata delleconomia?

è di tutta evidenza come la questione investa dinamiche che ci interessano come nazione e, anzi, allargando il campo come Europa. Tuttavia c’èsicuramente un elemento che possiamo apportare, al di làdelle soluzioni cercate dalle istituzioni: quello di instillare nelle nostre comunitàl’ambizione della competitività. In un panorama ogni giorno piùglobalizzato e sfidante, pensare di poter sgomitare sulla sola base dei successi acquisiti èpericoloso, oltre che improprio. Cittadini, associazioni e istituzioni devono, piuttosto, puntare ad alzare il livello d’ingaggio. Noi abbiamo provato a ispirare questo percorso mettendo giùun Piano strategico che intende, appunto, aumentare la competitivitàdi Pistoia e Prato, passando per l’idea di un brand Green Valley. Oggi piùche mai urge puntare su forza di volontà, visione, capacitàdi gestione. Solo cosìi nostri territori possono compiere quello scatto in avanti che li colloca sulla mappa come mete realmente attrattive, per una pluralitàdi situazioni. L’alternativa èrestare relegati nelle retrovie. Un lusso che non ci possiamo permettere ad oltranza, considerata la temperatura dell’autunno che ci aspetta”.

 

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