CARO BOLLETTE E LE CONSEGUENZE NEGATIVE SULL’ECONOMIA

Confcommercio: non possiamo sottovalutare il problema, dobbiamo avviare fin da subito una riforma del sistema energetico

Crescono i costi fissi per le imprese del terziario.

Per Confcommercio si tratta di un duro colpo al sistema economico: l’impoverimento di famiglie e aziende determinerà un’ulteriore ricaduta che oggi non ci possiamo permettere.

Il caro bollette sfiorerà aumenti del 30% per l’elettricità e del 15% per il gas nel quarto trimestre del 2021, con spese che graveranno soprattutto sulle categorie che già oggi pagano le cifre più alte. Si tratta di ristoranti, forni, market, ma anche parrucchieri e alberghi.

Nonostante i provvedimenti del Consiglio dei Ministri abbiano aggirato la minaccia di aumenti pari al 50%, lo scenario che si prospetta resta insostenibile per le aziende che, dopo l’ultimo anno e mezzo di chiusure e limitazioni, si trovano a far fronte con nuovi oneri.

“È evidente che i nodi del sistema energetico non possono essere lasciati in sospeso – dichiara Confcommercio.

Deve essere utilizzato buon senso nella determinazione del processo dell’erogazione dell’energia, affrontando il tema della dipendenza dalle forniture estere che ci rende vulnerabili e soggetti a forti oscillazioni dei prezzi delle commodities. Occorre ancora più attenzione di fronte al paventato rischio di una crisi energetica nei prossimi mesi, dovuta alla scarsa disponibilità di materie prime che porterebbe ulteriori aumenti dei costi.

È allo stesso tempo necessario equilibrare le modalità di calcolo della bolletta energetica, in ottica di progressivo trasferimento alla fiscalità generale degli oneri generali di sistema.

Servono poi misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali, prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell'approvvigionamento, realizzando un modello di transizione energetica che consenta di coniugare innovazione tecnologica, rispetto dell'ambiente e benefici occupazionali ed economici per cittadini ed imprese.

È tanta la strada da fare ma se non iniziamo a gettare le basi per un nuovo futuro, continueremo a pagare spese sempre più insostenibili.

Le imprese hanno bisogno di ossigeno per progettare il futuro, non possono essere strette nella morsa di ulteriori costi.”


 

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