FIVA - Direttiva Bolkestein

Non da oggi, ed in particolar modo da qualche soggetto che improvvisamente si è accorto di non poter fare più il proprio comodo, la nostra Organizzazione è fatta oggetto di attacchi insulsi e di vere e proprie mistificazioni sul tema dell’applicazione della direttiva BOLKESTEIN. Adesso crediamo sia giunta l’ora di fare definitiva chiarezza e di ristabilire la verità.

  1. Già in sede di discussione del D.Lgs. 59/2010 le Commissioni Parlamentari II e X in seduta congiunta, accogliendo la richiesta della Fiva espressa in audizione il 4 marzo 2010 (cfr. Atti Camera – Sommario 4 marzo 2016 – Pagina 16), avevano espresso al Governo un parere nel quale chiedevano l’esclusione degli ambulanti dalla Direttiva nonché l’esclusione dal settore delle società di capitale e, in subordine, la valutazione contemperata fra gli interessi del pubblico e del privato al fine di evitare pesanti ricadute per le imprese interessate prevedendo di demandare la materia ad apposita intesa Stato Regioni (cfr. Atti Camera – Resoconti – Atti del Governo - 10 marzo 2010). Il testo definitivo dell’art. 70 comma 5 prevede che sia una Intesa In Conferenza Unificata, anche in deroga alle disposizioni generali contenute dall’articolo 16 del Decreto, a stabilire i criteri per il rilascio e il rinnovo delle concessioni.
  2. La stessa Regione Toscana aveva approvato una norma legislativa che mirava ad escludere il settore dall’applicazione della Direttiva (cfr. art. 6 L.R. 63/2011 – BURT 30.11.2011 n. 56). La Corte Costituzionale, con sentenza 291/2012, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di questa norma.
  3. Successivamente è stata approvata l’Intesa in Conferenza Unificata 5 luglio 2012 (riconosciuta costituzionalmente legittima dalle sentenze della Corte Costituzionale 98/2013, 245/2013, 49/2014) che stabilisce principi generale e quindi il documento interpretativo delle Regioni che la Regione Toscana ha recepito con DGR 424/2013 insieme ad un protocollo d’Intesa fra la stessa Regione, l’Anci Toscana e le Associazioni di categoria Fiva e Anva che impegna le parti contraenti a sostenere e favorire una omogenea e uniforme applicazione di tale documento.

Il Documento in oggetto mette in sicurezze le imprese titolari di concessione perché

a)      Prevede un punteggio di 40 punti di professionalità sul posteggio per il soggetto la cui concessione andrà a scadenza nel 2017.

b)      Prevede punteggi da 40 a 60 punti per il riconoscimento della professionalità di iscrizione al R.I peraltro cumulata con quella dell’immediato dante causa.

c)       Le graduatorie saranno formate sul singolo posteggio.

d)      Potranno partecipare alla selezione le imprese attive (cioè iscritte al R.I.) e in regola con il possesso dei requisiti morali, professionali, contributivi.

E dunque le nostre concessioni non sono andate, né andranno come in altri settori, all’asta. I requisiti della professionalità maturata sul posteggio e quello della professionalità d’impresa garantiscono che le nostre imprese non avranno problemi nei prossimi bandi. È vero che non c’è più il rinnovo automatico ma la semplice presentazione della domanda, il possesso dei requisiti e la titolarità della concessione in scadenza mettono le nostre imprese in condizioni di sicurezza.

Questa è stata la scelta strategica della nostra Federazione tanto in Toscana quanto sul territorio nazionale : prima di ogni altra cosa mettere in sicurezza le imprese poi pensare a modificare le norme. Questo stiamo facendo con determinazione attraverso gli incontri con le istituzioni pubbliche e le assemblee di categoria.

La corretta informazione e la verità vengono prima di ogni altro interesse di bottega. Piaccia o non piaccia a quanti agitano lo spauracchio della Bolkestein. E se oggi si può guardare al futuro con maggiore fiducia e sicurezza FIVA CONFCOMMERCIO non rivendica meriti o medaglie ma ritiene semplicemente di aver perseguito l’interesse degli ambulanti. Come abbiamo sempre fatto e faremo ancora.

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